ambiente energia

Nuovo rapporto di Legambiente sulle “Comunità Rinnovabili”

In 10 anni installati in Italia oltre un milione di impianti in 7.911 comuni

Pubblicato il rapporto di Legambiente dal titolo “Comunità Rinnovabili” che illustra il quadro complessivo della diffusione delle fonti pulite in Italia nel 2019 e nell’ultimo decennio e le 32 realtà che vanno ad aggiungersi alle oltre 280 buone pratiche di integrazione delle rinnovabili nel territorio, raccolte sul sito comunirinnovabili.it, e ai 41 comuni 100% rinnovabili autosufficienti dal punto di vista energetico, elettrico e termico con soluzioni virtuose e integrate che hanno generato qualità, lavoro e sviluppo locale. In un decennio sono stati installati oltre un milione di impianti tra elettrici e termici in 7.911 comuni italiani contro i 356 di partenza. Il contributo portato dalle fonti rinnovabili al sistema elettrico italiano si è tradotto in un aumento della produzione energetica di quasi 50 TWh, passando da 63,8 TWh del 2008 a 114,8 TWh del 2019, mettendo in crisi il modello fondato sulle fonti fossili.

La crescita dell’energia pulita continua però ad essere lenta e con ritmi inadeguati rispetto a quanto si potrebbe fare per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 dal Pniec.

“Occorre chiarire in primo luogo che non solo è importante realizzare 40 GW circa di nuovi impianti, ma è altrettanto fondamentale, attraverso interventi di ammodernamento, assicurarsi che al 2030 siano ancora in esercizio e siano performanti i 55 GW di impianti esistenti”, spiega il Presidente di ANIE Rinnovabili Alberto Pinori, “la filiera delle fonti rinnovabili attiva altre filiere quali quelle delle infrastrutture, dei sistemi di accumulo e della digitalizzazione. Siamo in forte ritardo sulla promozione del comparto dei sistemi di accumulo per i quali bisognerà più che raddoppiare la capacità esistente”.

Secondo il rapporto di Legambiente, anche nel 2019 si è confermata una crescita positiva ma troppo lenta, con 750 MW di solare fotovoltaico (272 MW in più rispetto a quanto installato nel 2018) e 450 MW di eolico (112 MW in meno rispetto al 2018) installati. La produzione da rinnovabili è stata pari a 114 di TWh, a fronte di una domanda elettrica nazionale di 326 TWh. Il contributo delle fonti pulite rispetto ai consumi elettrici è passato dal 15 al 36% e in quelli complessivi dal 7 al 19%. La crescita maggiore è avvenuta nel solare fotovoltaico e nell’eolico, che nel 2019 hanno soddisfatto rispettivamente il 7,6% e il 6,2% dei consumi elettrici nazionali (secondo i dati di Terna).

“Rinnovabili e sistemi di accumulo hanno bisogno di poter operare in un contesto di mercato elettrico che permetta loro di esprimere le maggiori potenzialità, altrimenti difficilmente potremo raggiungere in futuro la completa decarbonizzazione della generazione elettrica”, aggiunge Pinori.

In Italia sono 7.776 i comuni dove è installato almeno un impianto fotovoltaico, 7.223 quelli con il solare termico, 1.489 quelli con il mini-idroelettrico (in particolare al centro nord) e 1.049 quelli con l’eolico (soprattutto al centro sud), 3.616 quelli con bioenergie e 594 quelli con geotermia. Importante il numero delle installazioni: 778 mila impianti fotovoltaici, oltre 3.539 idroelettrici, 4.805 eolici, 2.808 a bioenergie, 15.365 geotermici (tra alta e bassa entalpia), a cui aggiungere 4,4 milioni di metri quadri di impianti di solari termici e oltre 66mila impianti a bioenergie termici. A livello regionale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di impianti a fonte rinnovabile in Italia, con 8,3 GW di potenza installata, grazie all’eredità dell’idroelettrico del secolo passato. La Puglia vanta invece il numero maggiore di installazioni di “nuove” rinnovabili, ossia solare ed eolico (rispettivamente pari a 2,5 e 2,6 GW).