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Pubblicati da ENEA il Rapporto Annuale Efficienza Energetica e Rapporto detrazioni fiscali per riqualificazione energetica patrimonio edilizio

Finestre e cappotto gli interventi più gettonati, nel periodo 2014-2017 sostituiti 2,6 milioni di serramenti e realizzati 70mila lavori sull’involucro

Lo scorso 20 giugno, presso la Camera dei Deputati, ENEA ha presentato il Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e il Rapporto Annuale Efficienza Energetica.

Dal primo rapporto emerge che grazie all’ecobonus sono stati investiti nel 2017 oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare circa 420mila interventi di riqualificazione energetica. Nel periodo 2014-2017 sono stati realizzati 1,5 milioni di interventi: la quota principale, pari ad oltre 6 miliardi di euro, ha riguardato la sostituzione di 2,6 milioni di serramenti, mentre 2,1 miliardi di euro sono stati destinati a circa 70mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate. Per gli interventi eseguiti nel solo 2017,  è stato ottenuto un risparmio di oltre 1.300 GWh/anno, principalmente grazie a due tipologie che presentano il miglior rapporto costo/efficacia, vale a dire la sostituzione di serramenti (circa il 40% del risparmio) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 25%).

Dall’analisi del 7° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA (RAEE) è invece possibile evincere che, nel periodo 2014-2017, gli interventi di riqualificazione energetica hanno portato a un risparmio medio per i consumatori compreso tra i  250 euro nel 2014 e i 150 euro nel 2017, anche per effetto dei differenti livelli dei prezzi del gas. Di fatto, questi interventi equivalgono a un risparmio medio annuo del 15% sul totale della spesa energetica delle famiglie italiane.  A questi numeri vanno inoltre aggiunti anche i risparmi di circa 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) derivanti dall’emissione di 5,8 milioni di Titoli di Efficienza Energeticacosiddetti Certificati Bianchi, dei quali il 62% nell’industria e il 31% nel civile.

In generale, tutte le misure adottate nel settore dell’efficientamento dal 2011 al 2017 hanno generato complessivamente risparmi energetici per 8 Mtep/anno di energia finale, pari a due miliardi e mezzo di euro risparmiati per minori importazioni di gas naturale e petrolio e a circa 19 milioni di tonnellate di  COin meno rilasciate in atmosfera. Tali risparmi equivalgono al 52% dell’obiettivo al 2020 previsto dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE) e dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) e derivano per circa il 37% dai Certificati Bianchi e per oltre un quarto dalle detrazioni fiscali per interventi di efficientamento energetico.

A livello settoriale, il residenziale ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo atteso al 2020, l’industria è circa a metà del percorso previsto, mentre risultano ancora indietro trasporti e terziario, settore quest’ultimo in cui rientra la PA, che ha potuto contare quest’anno su 62 milioni di euro per interventi di efficientamento nelle proprie strutture tramite il “Conto Termico”.

Inoltre, in risposta alla normativa Ue sulla riqualificazione energetica del 3% della superficie degli immobili della PA centrale, nel periodo 2014-2017, risultano conclusi, in fase di realizzazione o programmati interventi su oltre 190 immobili, per una superficie utile complessiva di circa 1,9 milioni di mq. Circa l’80% degli investimenti attivati nel 2017 (2,9 miliardi di euro su oltre 3,7 complessivi) riguarda edifici costruiti prima degli anni ‘80. In particolare, circa il 25% delle risorse totali (oltre 920 milioni di euro) è stato destinato ad edifici costruiti negli anni ‘60. Circa il 40% degli investimenti (oltre 1,4 miliardi di euro) ha riguardato una costruzione isolata (villette mono o plurifamiliari), mentre il 35% circa delle risorse (circa 1,3 miliardi di euro) ha interessato interventi su edifici in linea e condomini con più di tre piani fuori terra.