PNRR: nel 2023 speso solo il 7,4% dei fondi
Difficoltà in fase esecutiva e assegnazione: in ritardo il 75% dei lavori. A trainare sono i progetti privati.
Nonostante l’UE abbia approvato l’erogazione della quarta rata per il PNRR, molti progetti del piano non sono ancora decollati. Secondo una relazione dell’ufficio parlamentare di bilancio pubblicata a dicembre, nel 2023 è stato speso solo il 7,4% dei fondi e, per quanto riguarda i progetti esecutivi, ben il 75% risulta in ritardo. Nel 2023 sono infatti stati spesi circa 2,5 miliardi di euro, appena il 7,4% del totale delle risorse programmate. Un forte ritardo che dovrà essere recuperato nei prossimi 3 anni.
L’analisi della relazione parlamentare evidenzia come i dati sulla spesa siano “trainati” dai progetti che non prevedono la realizzazione di opere da parte di soggetti pubblici. Parliamo in particolare delle misure che riguardano incentivi ai privati. Sono infatti stati spesi 8,7 miliardi di euro per interventi legati a ecobonus e sismabonus.
La seconda misura che ha assorbito più fondi è quella legata al credito d’imposta per le imprese nell’ambito di Transizione 4.0 (5,4 miliardi €). La terza misura invece è quella relativa alla valorizzazione del territorio e all’efficienza energetica dei comuni. Misure ora definanziata dal Governo, per cui non è ancora chiaro con quali risorse si porteranno a conclusione i progetti avviati.
La relazione fornisce anche indicazioni sullo stato di avanzamento dei singoli interventi dotati di un Cup (codice univoco progetto) e di un Clp (codice locale progetto). In base a quanto riportato, i progetti avviati a novembre 2023 risultavano essere in totale 231.140. Le opere già concluse 14.631.
Per quanto riguarda gli interventi non ancora conclusi, le informazioni fornite sono relative ai casi in cui si è arrivati alla progettazione esecutiva, necessaria per bandire gli appalti e iniziare i lavori. I progetti sono suddivisi in base allo step di realizzazione in cui si trovano: approvazione del progetto esecutivo, messa a bando e assegnazione dei lotti, realizzazione delle opere, collaudo. Si può osservare come nel 75% dei casi si sono registrati ritardi. Le difficoltà maggiori si riscontrano principalmente in fase di progettazione esecutiva e assegnazione. Si tratta di quasi un terzo di tutti i ritardi riscontrati nelle varie fasi, che salgono ad oltre il 62% se si escludono i casi non classificati. A registrare le maggiori difficoltà nell’assegnazione dei lavori sono le regioni del sud.