Pubblicato il DPCM 10 aprile “misure urgenti di contenimento del contagio”
Il 11-Aprile-2020Prorogate fino al 3 maggio le misure di restrizione per il contenimento del Covid-19
Pubblicato in GU il DPCM 10 aprile che proroga le misure di restrizione dal 14 aprile fino al 3 maggio. Il DPCM contiene alcuni inserimenti per i nostri comparti (codici Ateco per manutenzione materiale rotabile e fabbricazione schede elettroniche) nonchè importanti chiarimenti sulle attività produttive (anche quelle sospese), mentre non offre apertura per l’industria meccanica e la distribuzione di materiale elettrico.
Le previsioni del nuovo DPCM:
Proseguono le attività indicate nell’Allegato 3 (elenco Codici ATECO)
Il nuovo elenco di codici Ateco (allegato 3) – rispetto all’ allegato 1 del DPCM 22 marzo – risolve la questione della manutenzione materiale rotabile ( 33.17 non più escluso) introduce il nuovo codice per fabbricazione di componenti e schede elettroniche (26.1 e 26.2.). Non amplia invece il codice ateco 27 relativo a molti dei nostri comparti, confermando i sottocodici 27.1. e 27.2. Altre attività potranno essere considerate nei successivi decreti del MISE ( come espressamente previsto nel DPCM).
Possono proseguire, previa comunicazione al Prefetto, attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere di cui allegato 3 e dei servizi essenziali. Nella comunicazione al Prefetto occorre indicare le imprese o le amministrazioni beneficiarie delle attività svolte e l’attività funzionale può legittimamente proseguire – sulla base della comunicazione – senza che sia necessario un riscontro positivo da parte della Prefettura. Tuttavia, è fatto salvo il potere del Prefetto, sentito il Presidente della Regione, di sospendere l’attività laddove non sussistano le condizioni di sicurezza per la prosecuzione. Stante la medesima ratio della nuova disciplina rispetto alla precedente, si ritiene che non sia necessario – per le attività che hanno già provveduto – reiterare la comunicazione al Prefetto;
Previa comunicazione al Prefetto possono continuare ( mentre prima erano soggette ad autorizzazione) anche attività dell’industria della difesa e dell’aerospazio, e le imprese che garantiscono la continuità a questa filiera.
Proseguono le attività degli impianti a ciclo continuo, la cui interruzione determinerebbe un grave pregiudizio all’impianto o un pericolo a cose o persone. Anche in questi casi, ai fini della prosecuzione dell’attività, il nuovo DPCM prevede l’invio di una comunicazione al Prefetto, che può sospendere l’attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni appena richiamate. La comunicazione non è richiesta se tali impianti sono finalizzati a garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale.
Per tutte le attività che proseguono ( codici ateco o comunicazione al prefetto) si conferma l’applicazione del Protocollo contenente le misure anti-contagio sottoscritto il 14 marzo scorso fra il Governo e le Parti Sociali
Per le attività che invece resterebbero “sospese”, le novità riguardano:
La possibilità, previa comunicazione al Prefetto, di consentire:
a) l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o di terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti, pulizia e sanificazione;
b) la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino, nonché la ricezione in magazzino, da parte di terzi, di beni e forniture (chiarimenti questi che erano stati richiesti da Confindustria cfr. Confindustria 20,21,22,23 pubblicate sul nostro sito FAQ)
c) La possibilità di proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile