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REACH: pubblicato piano controlli 2016 e rendicontazione controlli 2014

Nel target group 2016 le sostanze soggette a Restrizione e Autorizzazione

Aprile 2016 – Pubblicato sul sito del Ministero della Salute il Piano nazionale delle attività di controllo sui prodotti chimici per il 2016. Tramite il piano di quest’anno sono stati individuati i seguenti target group tra le imprese appartenenti alla filiera di approvvigionamento di:

  • sostanze chimiche in quanto tali o presenti in miscele o articoli in settori di particolare rilievo, sia in termini quantitativi che di rilevanza tossicologica, nella produzione territoriale;
  • sostanze in quanto tali o presenti in miscele o articoli, di cui agli Allegati XIV (Autorizzazione) e XVII (Restrizione) del REACH;
  • prodotti fitosanitari;
  • prodotti cosmetici non allo stadio di prodotti finito;
  • prodotti detergenti e deodoranti per l’ambiente

Nella medesima pagina del sito del ministero è inoltre disponibile la Rendicontazione del Piano nazionale dei controlli sui prodotti chimici per il 2014. Il documento fornisce un quadro generale dei risultati delle attività di controllo effettuate nel 2014 a livello nazionale, dalle Autorità deputate ad assicurare la conformità dei prodotti chimici al regolamento 1907/2006 (REACH) e alla normativa in materia di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele CLP.

Dal confronto dei dati di rendicontazione dei controlli 2012 e 2013, si evince come il numero dei controlli rendicontati (rispettivamente 161, 196 e 261) sia in costante incremento. Inoltre, per la prima volta la rendicontazione dei controlli ha considerato anche le attività condotte dagli USMAF. Delle 52 violazioni accertate : 45 hanno comportato l’irrogazione di sanzioni amministrative, mentre le restanti 7 hanno implicato un procedimento penale.

In particolare, sul totale delle imprese controllate, il 12.7% ha violato gli obblighi di informazione di cui all’art. 31 del REACH in materia di prescrizioni relative alle schede dati di sicurezza, il 2.3% ha violato gli obblighi di registrazione di sostanze e il 2.3% di imprese ha violato l’obbligo di notifica all’archivio preparati pericolosi dell’Istituto Superiore di Sanità ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 65/2003. Seguono l’1.9% di imprese con violazione dell’obbligo di restrizione di cui all’articolo 67 del Regolamento REACH e l’1.4% riguardante la mancata notifica della classificazione di pericolo all’inventario ECHA di cui all’art. 40.1 del Regolamento CLP.

Nel campione di imprese ispezionate, pari a 209, la maggioranza delle imprese (24%) rientra nelle categorie di fabbricazione di prodotti chimici di base, organici, inorganici, fertilizzanti e azotati, materie plastiche e gomma sintetica. Altri settori sono rappresentati dal commercio all’ingrosso di prodotti chimici e intermedi, detergenti, prodotti per la pulizia, profumi e cosmetici, pitture vernici e smalti, cemento, calce, gesso e altri prodotti per l’edilizia. In minoranza attività metallurgiche e siderurgiche, produzione di articoli in plastica e gomma, settore tessile e delle pelli.