Residui vegetali e da attività agricole: verso l’esclusione dal regime dei rifiuti
Secondo il Disegno di legge “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura” in materia agricola, approvato dalla Camera il 18 febbraio, dovrebbero fuoriuscire dal regime di gestione riservato ai rifiuti sfalci e potature da aree verdi, parchi e giardini nonché quelli da attività agricole e agroindustriali.
Il provvedimento, ora trasmesso al Senato come AS 1328-B, contiene disposizioni trasversali in materia di razionalizzazione e competitività nei settori agricoli e agroindustriali andando ad intervenire sulla lettera f) dell’art.185 del D.lgs. 152/06 – cosiddetto Testo Unico Ambiente – riguardante il campo di esclusione dalla disciplina della gestione rifiuti. Per effetto della modifica proposta risulterebbero esclusi da tale disciplina paglia, sfalci e potature derivanti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali o da attività agricole e agroindustriali (ex art. 184 commi 2 e 3).
Verrebbe quindi confermata l’uscita dal regime dei rifiuti di ogni altro materiale agricolo o forestale non pericoloso destinato alle normali pratiche agricole o utilizzato in agricoltura, con la rilevante novità del riferimento comprensivo all’utilizzo al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi mediante processi o metodi che non danneggino l’ambiente o la salute umana, includendo quindi sotto tale riferimento anche l’utilizzo in impianti a biomasse per la produzione di biogas o la generazione di energia elettrica.
Dette semplificazioni, una volta confermate tramite pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, andrebbero quindi ad agevolare i processi autorizzativi e gestionali di un settore, quale quello delle energie rinnovabili, in cerca di rivalsa a seguito del calo dell’incentivazione e della mancanza di politiche di sostegno.