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Rimborsi fino a 1.200 euro per appartamento per incentivare il rinnovo delle vecchie colonne montanti elettriche.

Approvate le nuove regole sperimentali per le ristrutturazioni degli impianti condominiali

ARERA ha deliberato contributi per rinnovare i vecchi impianti elettrici realizzati nei condomini prima del 1970. Il fine dell’intervento è quello di migliorare sia la sicurezza che l’efficienza degli impianti. Il contributo sarà erogato ai condomini che svolgono direttamente i lavori, e va da 400 euro a 600 euro per piano e da 700 a 900 euro per utenza. Gli importi aumentano (da 700 a 900 euro per piano e da 1000 a 1200 euro per utenza) se il condominio decide anche di centralizzare tutti i misuratori in un unico vano. In tal caso il contributo è maggiore perché vengono effettuati anche i lavori di posa dei nuovi collegamenti elettrici tra i contatori centralizzati e gli appartamenti, collegamenti che resteranno di proprietà del condominio. Si aggiungono poi 100 euro al metro (fino ad un massimo di 1500 euro) per l’eventuale parte di cavo destinata a collegare la colonna montante con il confine di proprietà. Una volta rinforzata la rete elettrica e resa più sicura, per i condomini dovrà essere possibile attivare anche potenze contrattali fino a 6 kW.

La fase sperimentale della regolazione durerà tre anni, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, per l’ammodernamento degli impianti realizzati prima del 1970 o nella fascia tra il 1970 e il 1985, se ritenuti critici.

L’obiettivo della delibera dell’Autorità è quello di facilitare l’accordo tra gli amministratori di condominio e i distributori di energia elettrica per rinnovare le colonne montanti più datate, mantenendo in sicurezza gli edifici e predisponendoli alle eventuali richieste di aumento di potenza, visto il crescente ricorso registrato negli anni a nuovi apparati di riscaldamento e raffrescamento elettrico (pompe di calore) o per cucinare (piastre a induzione).

La delibera di ARERA, nel regolare i rapporti tra distributore e condominio, ricorda che si dovrà partire da un’informativa preliminare, nella quale il distributore prospetti anche la sottoscrizione di un accordo sui costi, tempi e modalità per l’ammodernamento delle colonne montanti vetuste.

Le imprese dovranno definire entro il 30 giugno 2020, una versione sperimentale di contratto-tipo

Al condominio (che dovrà conservare la documentazione su costi eventualmente sostenuti) saranno riconosciuti i dovuti rimborsi, erogati direttamente dal distributore. Verranno effettuati controlli a campione per evitare eventuali abusi.

ARERA ha inoltre predisposto un censimento nazionale del parco colonne montanti vetuste e potenzialmente ammodernabili, obbligatorio per ogni distributore, al fine di condurre una valutazione dei potenziali investimenti e dell’impatto in tariffa.