Semiconduttori: gli Stati Uniti rivedono il programma CHIPS, la Cina accelera sul fronte interno
Negli Stati Uniti è in corso una ridefinizione del programma CHIPS, avviato nel 2022 con l’obiettivo di rafforzare la produzione nazionale di semiconduttori e ridurre la dipendenza estera. L’attuale amministrazione Trump ha avviato un processo di revisione delle risorse assegnate, congelando parte dei fondi e riconsiderando le priorità di investimento.
Il Dipartimento del Commercio ha sequestrato 7,4 miliardi di dollari inizialmente destinati alla ricerca e sviluppo attraverso il National Center for Advanced Semiconductor Technology (NATCAST), una struttura non profit creata per sostenere l’innovazione nel settore. Una parte di questi fondi potrebbe ora essere riassegnata a progetti legati all’approvvigionamento e alla lavorazione di minerali critici, considerati strategici per diverse industrie tecnologiche. Attualmente è la Cina a controllare l’estrazione, la lavorazione e la catena di distribuzione di gran parte di queste risorse che sono fondamentali per molte industrie, come quella dei circuiti integrati, delle batterie e delle auto elettriche.
Nel frattempo, la Cina continua a investire significativamente nella propria capacità produttiva e nella creazione di un ecosistema indipendente per la progettazione e realizzazione di semiconduttori, in risposta a un contesto geopolitico che rimane fortemente competitivo.
Fonte: Day Hospital