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Siglato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”

Conclusa l’indagine promossa da Confindustria per sondare la disponibilità del sistema produttivo italiano ad offrire sedi per la campagna vaccinale COVID-19. Oltre 190 le aziende associate ad ANIE che hanno aderito all’iniziativa.

Il risultato ha evidenziato ancora una volta la volontà delle aziende italiane di dare un concreto sostegno al nostro Paese.

Alcuni numeri:

7.392 manifestazioni di disponibilità
9.757 sedi aziendali
83,3% delle manifestazioni di disponibilità appartenenti al sistema Confindustria

Per quanto concerne la nostra Federazione: sono state oltre 190 le aziende associate ad ANIE che hanno aderito all’iniziativa.

Cosa succede ora?

Il 6 aprile è stato siglato un “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” (allegato)

Firmatari del protocollo: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute, Ministero dello sviluppo economico, Commissario Straordinario emergenza Covid, INAIL e Organizzazioni di rappresentanza.

Contestualmente è stato aggiornato il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro (allegato)

Cosa prevede il Protocollo sulle vaccinazioni negli ambienti di lavoro? Questi alcuni punti (Si rimanda al testo allegato per il dettaglio)

  • L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione SARS-CoV-2/Covid-19
  • I datori di lavoro possono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid-19 nei luoghi di lavoro destinati alla somministrazione in favore di lavoratrici e lavoratori che ne abbiano fatto richiesta volontariamente. A tal fine i datori di lavoro interessati si devono attenere al rispetto delle “indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-Cov-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.
  • Nell’elaborazione dei piani aziendali i datori di lavoro assicurano il confronto con il “Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole contenute nel Protocollo del 24 aprile. E’ inoltre previsto il supporto del medico competente ed eventuali altri organismi aziendali previsti da Protocolli di settore.
  • I piani aziendali sono proposti dai datori di lavoro all’Azienda Sanitaria di Riferimento e devono contenere il numero di lavoratori che han fatto richiesta di essere vaccinati.
  • I costi per la realizzazione e gestione dei piani vaccinali, fatta eccezione per vaccini e siringhe e strumenti informativi, sono a carico dell’azienda.
  • Deve essere garantita la riservatezza dei dati, una adeguata informazione su vantaggi e rischi della vaccinazione da parte del medico competente, la raccolta del consenso informato.
  • La vaccinazione deve essere effettuata da operatori sanitari formati e svolta in locali idonei. E’ possibile fare ricorso a strutture sanitarie private. Le aziende che non sono tenute alla nomina di un medico competente o non possono avvalersi di strutture sanitarie private, possono rivolgersi a strutture sanitarie dell’INAIL.
  • Il medico competente assicura la registrazione delle vaccinazioni eseguite.

E’ già possibile presentare il “piano aziendale”?

Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-Cov-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro:

  • le “indicazioni ad interim” cui fa riferimento il protocollo sono state esaminate ieri 8 aprile dalla Conferenza Stato Regioni e risultano approvate in un versione confidenziale circolata nei giorni scorsi. Le Regioni hanno tuttavia sollevato alcuni punti all’attenzione del Governo. Attendiamo di avere maggiori dettagli, prima di diffondere una nota di primo commento.

Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole contenute nel Protocollo del 24 aprile 2020”:

  • è quello citato al punto 13 del Protocollo allegato (aggiornamento Protocollo generale COVID luoghi di lavoro)

I piani aziendali:

  • per il momento non esistono modelli di piani aziendali, essendo il quadro regolatorio ancora in fase di ultimazione
  • non è ancora possibile presentare il piano aziendale. I lavori per giungere all’attivazione delle vaccinazioni nei luoghi di lavoro sono in itinere. Peraltro la somministrazione dei vaccini in azienda per la generalità dei dipendenti è subordinata al rispetto del piano nazionale di vaccinazione (che per ora e in tutto il territorio nazionale, assegna priorità alle fasce over 60 e ad alcune categorie fragili/maggiormente esposte). I progressi del piano nazionale a loro volta sono vincolati alla disponibilità dei vaccini, con le forniture non ancora giunte al livello tale da consentire l’apertura della vaccinazione di massa per under 60.

Cosa possono fare oggi le aziende?

  • Allo stato attuale le imprese che intendono attivarsi possono iniziare a conformarsi alle indicazioni recate nel protocollo del 6 aprile sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, e a quelle che saranno fornite in questi giorni (le indicazioni ad interim definitive dovrebbero essere pubblicate a breve).
  • È inoltre possibile che vengano emanate anche ulteriori indicazioni procedurali in ambito regionale.