Smart Building: solo il 25% degli investimenti riguarda soluzioni davvero “smart”
Presentata la seconda edizione dello Smart Building Report elaborato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano.
In data 10 febbraio l’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato la seconda edizione dello Smart Building Report, analisi che illustra lo stato dell’arte degli edifici “intelligenti” in Italia (servizi integrati e interattivi per gli utilizzatori). Il dato più rilevante che emerge dallo studio è che, su un valore complessivo di 8 miliardi di euro di investimenti in Smart Building nel 2019, solo il 25% degli interventi effettuati, ovvero circa 2 miliardi, hanno riguardato soluzioni smart, garantendo agli utilizzatori più comfort abitativo, risparmio energetico, sicurezza e benessere. Fenomeno certamente interessante per il mercato ma che mostra come quest’ultimo non ne abbia ancora colto appieno il valore.
Entrando nel dettaglio dei 2 miliardi, il 75% interessa le tecnologie di generazione di energia, di efficienza energetica e che garantiscono il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti (building devices & solution); mentre il restante 25% è suddiviso in automation technologies (13%) e piattaforme di gestione e controllo (12%).
Diversi i temi analizzati nel report, dallo sviluppo dello Smart Readiness Indicator (SRI) per misurare il grado di intelligenza di un edificio in modo omogeneo in tutta Europa, all’evolversi della normativa, alla buona accoglienza del Super ecobonus. Infine, lo studio evidenzia nel medio-lungo periodo il ruolo delle startup, destinate a influenzare le strategie di innovazione e i modelli di business. Analizzando ancora di più il settore del building devices & solutions (pari al 69% degli investimenti totali nel 2019, per un valore di 5.5 miliardi di euro), il settore energetico continua a primeggiare con un investimento di 3 miliardi (55%). Seguono poi il comfort (25%, 1.3 miliardi) e sicurezza (20%, 1.1 miliardi). Resta marginale invece il ruolo delle tecnologie legate alla salute (0,3%).
Lo Smart Building – ad uso sia privato che pubblico: abitazioni, uffici, centri commerciali, banche, ospedali, hotel – è dunque un ecosistema in grado di offrire diversi servizi suddivisi in sei aree: Energy, Safety, Security, Comfort, Health, General services.
Considerando una serie di variabili (impatto del Covid19, maturità del comparto tecnologico, sviluppi normativi, incentivi fiscali, propensione all’adozione da parte del mercato) E&S Group ha costruito da qui al 2025 diversi scenari che coinvolgono ciascuna tecnologia ed ha anche condotto un survey sullo Smart Readiness Indicator, intervistando 60 player. Dalle risposte è emerso interesse verso lo strumento, reputato dal 65% degli intervistati molto utile per classificare e comparare gli edifici attraverso un unico indice. Al tempo stesso, sono diversi gli ostacoli da superare: la necessità di reperire dati da fonti diverse ed eterogenee, la mancata definizione di un indice customizzato in funzione della tipologia di edificio, la poca chiarezza sui benefici economici ottenibili da un aumento del livello di intelligenza e le caratteristiche del soggetto responsabile del rilascio della certificazione. In Italia vi sono poi ulteriori difficoltà legate alla lentezza con cui le normative europee vengono recepite, alla vetustà del parco edilizio italiano e all’impossibilità di effettuare una stima precisa dei benefici ottenibili.
Dalle analisi e dalle interviste effettuate con gli operatori del settore emerge inoltre come, nonostante il Super ecobonus abbia riscontrato un grande interesse, si faccia fatica a convertirlo in domanda reale a causa dell’incertezza sull’estensione del periodo di validità, dell’obbligo di congruità urbanistica e dell’assenza di indicazioni sui processi di controllo successivi all’investimento. Di contro, la mutata percezione del valore dell’edificio ha aumentato la domanda da parte di privati e amministratori di condominio per gli interventi ammessi, creando fermento tra gli operatori.