ambiente energia

Superbonus 110%: saldo positivo di quasi 4 miliardi per il Sistema Paese

Dati dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio e del Servizio Studi della Camera.

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha reso disponibili il Rapporto sulla Manovra 2022 che stima in 18,5 miliardi di euro l’importo relativo alle proroghe previste dalla Legge di Bilancio.

Il Rapporto offre un focus sull’entità degli interventi agevolati nella prima fase di applicazione del Superbonus, rinvenibile dai dati di monitoraggio predisposti da ENEA. Al 30 novembre si evidenzia un complesso di investimenti agevolabili di riqualificazione energetica di oltre 11,9 miliardi, a cui corrispondono agevolazioni future per circa 13,1 miliardi. I dati di monitoraggio evidenziano inoltre una dinamica delle asseverazioni molto pronunciata. Si è passati infatti dai circa 1,8 miliardi di lavori asseverati a fine maggio ai circa 11,9 miliardi a fine novembre. Gli interventi asseverati hanno riguardato un numero relativamente limitato di unità immobiliari: circa 69.400, di cui 10.339 condomini e 35.542 edifici unifamiliari. L’incidenza dei condomini interessati è leggermente superiore al Sud, mentre quella per gli edifici unifamiliari è maggiore al Centro e al Nord.

La spesa media per intervento è pari a circa 172.000 euro per fabbricato. L’insieme degli interventi agevolati con il Superbonus differisce sensibilmente da quelli beneficiati in passato con l’Ecobonus, che ha interessato un numero molto più ampio di interventi di importo più contenuto (circa 395.000, per una spesa media unitaria di circa 8.800 euro). In Calabria la spesa agevolata su base annua con il Superbonus è più di 10 volte quella agevolata in passato con l’Ecobonus, oltre 6 volte in Campania e Sicilia, 3 volte nel Lazio e 1,2 volte in Lombardia. In Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta la spesa media annua agevolata con il Superbonus è risultata invece inferiore a quella agevolata con l’Ecobonus. Ciò ha comportato un parziale riequilibrio territoriale della distribuzione dei benefici: se oltre il 72 per cento delle spese agevolate con l’Ecobonus affluiva al Nord e solo l’11 per cento al Sud, con il Superbonus le quote passano rispettivamente al 44 per cento e al 34 per cento.

Anche il Servizio Studi della Camera, in collaborazione con il Cresme, ha predisposto un rapporto. Il rapporto evidenzia come gli investimenti attivati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica nel 2021, abbiano determinato un saldo positivo per il sistema economico di quasi 4 miliardi di euro, grazie soprattutto al fatturato delle imprese e alle retribuzioni degli occupati nel settore edile.

Relativamente agli impatti economici-finanziari dei bonus edilizi per il periodo 2021-2031, il saldo complessivo per lo Stato, considerando i 10 anni successivi al 2021 corrispondenti al periodo di detrazione, sarebbe negativo per 14,8 miliardi di euro ma considerando che lo Stato incamera i proventi spettanti nello stesso anno di esecuzione dei lavori, e ripartisce il mancato gettito nel periodo di tempo che va da un minimo di cinque a un massimo di dieci anni, il risultato negativo scenderebbe a 12,2 miliardi di euro. Il  saldo negativo dello Stato scende ulteriormente a 11,2 miliardi di euro considerando maggiori entrate, come la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati e gli introiti catastali. Il saldo delle imprese e del fattore lavoro è positivo per quasi 32 miliardi di euro, risultato di un fatturato positivo, che comprende compensi e retribuzioni per gli occupati, oltre a imposte e oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali. Si arriva così al saldo complessivamente positivo di quasi 4 miliardi per il Sistema Paese.

Guardando al solo Superbonus, nella proiezione a fine 2021, con 11,6 miliardi di spesa pubblica, la maxi detrazione del 110% sta intervenendo sullo 0,42% della superficie complessiva degli edifici residenziali esistenti. Il risparmio energetico complessivo, trasformato in tonnellate di petrolio, risulta pari a 0,20 Mtep/anno. Il traguardo attualmente previsto dal PNIEC è di 0,33 Mtep/annui. Pertanto il prolungamento del Superbonus potrebbe consentire di superare il target.