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Survey The European House–Ambrosetti: il 64,1% degli italiane conosce poco gli Smart Building

La maggior parte degli italiani associa gli Smart Building quasi esclusivamente alle tematiche dell’efficienza energetica e non vengono percepiti altri servizi connessi.

The European House – Ambrosetti ha realizzato una survey per sondare la consapevolezza dei cittadini italiani in merito al tema della trasformazione degli edifici in ottica smart. La survey, condotta nel mese di dicembre 2023, ha coinvolto un campione di 1.000 cittadini italiani. Il campione è stato selezionato in modo da risultare rappresentativo dell’universo nazionale di riferimento, segmentando gli intervistati per genere, fascia di età, area geografica di residenza, grandezza del comune di residenza, tipologia di abitazione, settore di attività e ruolo e livello di istruzione.

Dallo studio emerge una limitata conoscenza degli Edifici Intelligenti e una scarsa conoscenza circa le condizioni del parco immobiliare italiano: il 64,1% degli italiani ha informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Edifico Smart e solo il 6,8% è a conoscenza dello stato attuale degli edifici italiani.

Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile fissati dall’Unione Europea e favorire il percorso di decarbonizzazione del Paese, è necessario aumentare gli investimenti per la riconversione e per il rinnovamento degli edifici. Il patrimonio edilizio italiano è obsoleto, con buona parte degli edifici che risultano scarsamente ottimizzati sia in termini di efficienza energetica sia per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie smart. In Italia, l’81,4% degli edifici è stato costruito prima del 1990.

Secondo le analisi della Community Smart Building, iniziativa avviata nel 2022 da The European House – Ambrosetti insieme alle più importanti imprese della filiera, la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe una riduzione del 20-24% dei consumi energetici e del 4-5% di quelli idrici.

In Italia questa opportunità è attualmente frenata da una scarsa conoscenza degli Edifici Intelligenti e dalla percezione dei cittadini di diversi ostacoli alla riconversione smart del patrimonio immobiliare nazionale. Una situazione che evidenzia la necessità per Istituzioni e aziende di favorire una maggiore consapevolezza sul tema per sostenere la transizione ecologica del Paese.

Gli italiani dimostrano grande attenzione verso le problematiche legate alla “questione abitativa” e una crescente preoccupazione per la crisi inflattiva. Tra le principali problematiche legate alla propria area di residenza, la questione abitativa risulta una delle principali aree di interesse per i cittadini: tra le prime 10 preoccupazioni sono ben cinque quelle riguardanti il proprio contesto abitativo, tra cui il costo della vita (42%), la sicurezza (29%), la pianificazione urbana (25%), il cambiamento climatico (22%) e l’efficienza degli edifici (19%).

Per quanto riguarda il costo della vita, più dell’80% degli italiani si definisce molto o decisamente preoccupato per l’aumento dei costi relativi alla gestione degli edifici.

La maggior parte degli italiani associa gli Smart Building quasi esclusivamente alle tematiche dell’efficienza energetica, mentre non vengono percepiti con altrettanta importanza altri servizi connessi, quali il miglioramento della qualità della vita o i possibili incrementi degli investimenti nel settore residenziale. I benefici più evidenti per i cittadini riguardano infatti il risparmio di energia negli edifici (30,2%) e la riduzione delle emissioni di CO2 (26,4%). Questa visione “parziale” si riflette anche nella percezione dei principali settori legati alla filiera degli Smart Building che, in Italia, coinvolge 35 settori e 180 sotto-settori industriali, con un totale di 350 mila aziende attive e 626 mila occupati. Ciononostante, tra i settori maggiormente riconosciuti dagli intervistati figurano soprattutto quelli dell’impiantistica, dell’energia e dell’automazione, ma mancano settori chiave come quello dei servizi, della progettazione e del design. La scarsa conoscenza del tema si riflette quindi anche in una limitata visione dell’intero sistema della filiera dell’Edificio Intelligente.

Per quanto riguarda i principali ostacoli che limitano la riconversione del patrimonio edilizio italiano e la diffusione di edifici intelligenti, gli intervistati lamentano i costi elevati delle tecnologie e degli interventi (26,9%), la difficoltà di accesso agli incentivi (20,3%) e la complessità e lunghezza degli iter autorizzativi e dei tempi di realizzazione (17,8%). Le risposte restituiscono quindi un quadro chiaro di quelle che sono i principali timori quando si affrontano interventi di riconversione sul proprio immobile. Timori che si confermano simili anche quando si circoscrive il dato agli operatori della Pubblica Amministrazione.