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Testo Unico Rinnovabili: ANIE in audizione al Senato

Federazione ANIE ha presentato le proprie richieste di modifica allo schema di decreto legislativo.

Federazione ANIE lo scorso 18 settembre è stata accolta in Senato presso la Commissione Ambiente, per presentare le proprie richieste di modifica allo schema di decreto legislativo con la “disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili”, anche detto Testo Unico Rinnovabili.

Gli investimenti per traguardare gli obiettivi al 2030 del PNIEC ammontano a 70 miliardi di euro per le fonti rinnovabili, 30 miliardi di euro per le infrastrutture di rete e 20 miliardi di euro per gli accumuli. Se non si risolve l’annoso problema degli iter autorizzativi si assisterà a un forte rallentamento di tali investimenti con ricadute su tutto il territorio nazionale e sulla crescita economica del Paese.

Lo schema di decreto, ad avviso della Federazione, non si focalizza sul principale problema che affligge i procedimenti amministrativi e cioè garantire la certezza del rispetto delle tempistiche degli stessi.

Difatti lo schema, pur mirando a rispondere all’esigenza di razionalizzare e semplificare il complesso quadro delle misure per l’autorizzazione degli impianti FER, rispetto alle norme a oggi vigenti, introduce una serie di vincoli e appesantimenti burocratici, alcuni dei quali fortemente penalizzanti per gli operatori di settore, che rischiano di vanificarne le finalità.

L’auspicio della Federazione è che le indicazioni migliorative fornite possano imprimere un’accelerazione agli iter autorizzativi nel solco dettato dalla delega fornita al Governo dal Parlamento.

In primis, risulta necessario, all’articolo 14, chiarire come verrà gestito il transitorio e la portata retroattiva delle nuove norme. Ovvero stabilire se le modifiche introdotte si applicheranno solo ai progetti presentati successivamente all’entrata in vigore della legge o se saranno applicabili anche agli iter autorizzativi pendenti.

Lo schema, inoltre, aggraverebbe le procedure relative agli interventi sugli impianti esistenti e non specifica quale sia il regime autorizzativo applicabile alle modifiche eseguite sui progetti già in possesso dei titoli abilitativi ma non ancora realizzati. Analogamente non specifica il regime autorizzativo degli accumuli, distinguendo tra la configurazione stand-alone e quella ibrida, che prevede l’accoppiamento dell’accumulo a un impianto a fonte rinnovabile.

Tra le richieste avanzate da ANIE, alla luce degli obiettivi al 2030, la Federazione propone, inoltre, un intervento per agevolare la soluzione agrivoltaica su aree agricole.

Per maggiori dettagli sulle richieste della Federazione si rimanda al testo della memoria ANIE