Tsmc e la svolta geopolitica dei chip: verso l’esclusione della tecnologia cinese

26 Agosto 2025

Tsmc, il colosso taiwanese dei semiconduttori, sta ridefinendo la propria strategia produttiva per affrontare il sempre più teso contesto geopolitico. L’azienda ha infatti avviato la progressiva eliminazione delle attrezzature di origine cinese dalle proprie fabbriche più avanzate, dedicate alla produzione di chip a 2 nm. Questo passo strategico riflette la crescente importanza degli Stati Uniti nella filiera globale di semiconduttori e risponde all’esigenza di sicurezza economica nell’attuale contesto di rivalità tecnologica globale.

La decisione di Tsmc è anche influenzata dalle pressioni esercitate da Washington, che è intenzionata a ridurre la dipendenza da tecnologie considerate a rischio, tra cui quelle fornite da alcune aziende cinesi. Il timore di future restrizioni che potrebbero compromettere la produzione ha spinto l’azienda al cambio di rotta, al fine di salvaguardare la propria posizione di leader globale.

L’espansione in Arizona, dove Tsmc mira a concentrare entro pochi anni il 30% della produzione di chip a 2 nm, è un tassello fondamentale di questa strategia.

Mentre gli Stati Uniti rafforzano i propri investimenti per ridurre la vulnerabilità lungo la filiera tecnologica, la Cina risponde potenziando i propri produttori nazionali.

Fonte: formiche.net

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