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Ricerca e Sviluppo, nel decreto fiscale la sanatoria per le imprese oggetto di accertamenti dell’Agenzia delle Entrate

Il 15-Ottobre-2021

Pronta la tanto attesa “sanatoria” per l’indebito utilizzo del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo per gli anni dal 2015 al 2019 compresi.

A contenere la misura è il Decreto collegato alla manovra di Bilancio 2022 che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2021. Per accedere alla procedura, che riguarda anche gli accertamenti in corso, sarà necessario inviare apposita domanda all’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022.

Il testo della norma offre alle imprese la possibilità di “effettuare il riversamento dell’importo del credito indebitamente utilizzato, senza applicazione di sanzioni e interessi”.

La procedura di riversamento spontaneo è riservata alle imprese che abbiano comunque sostenuto le spese per le quali hanno richiesto l’incentivo, ma che abbiano commesso errori nella valutazione dei requisiti da rispettare, compresi coloro che “abbiano commesso errori nella quantificazione o nell’individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di pertinenza e congruità nonché nella determinazione della media storica di riferimento”. Sono invece esclusi i comportamenti dolosi, cioè condotte fraudolente, fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate, false rappresentazioni della realtà basate sull’utilizzo di documenti falsi o di fatture che documentano operazioni inesistenti, le ipotesi in cui manchi la documentazione idonea a dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili.

La procedura di regolarizzazione è valida, oltre che per le aziende che si sono accorte dell’errore e temono un accertamento, anche per quei casi in cui c’è ancora un contenzioso aperto.

Dettagli nei commi 7-12 dell’articolo 5 del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022 (in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale)