Energie rinnovabili al 45% entro il 2030
Obiettivi di risparmio energetico aumentati al 40% per il consumo finale e al 42,5% per il consumo di energia primaria.
In data 14 settembre 2022 i deputati del Parlamento europeo hanno approvato la revisione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili per alzare al 45% (dal 32% attuale) la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE entro il 2030, obiettivo sostenuto anche dalla Commissione nell’ambito del pacchetto “RepowerEU”.
La legge definisce anche degli obiettivi per il settore dei trasporti, del teleriscaldamento e del raffreddamento degli edifici.
Nel settore dei trasporti, l’impiego delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra, grazie all’utilizzo di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno. L’industria sarebbe chiamata a incrementare l’uso delle rinnovabili dell’1,9% all’anno e le reti di teleriscaldamento del 2,3%.
Ogni Stato Membro dovrà sviluppare due progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde. I paesi con un consumo annuo di elettricità superiore a 100 TWh dovranno svilupparne un terzo entro il 2030.
In votazione separata, i deputati hanno sostenuto la revisione della Direttiva sull’Efficienza Energetica, che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell’UE.
Alzato l’obiettivo UE per la riduzione del consumo di energia. Si chiede agli Stati membri di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria (rispetto ai dati del 2007), ovvero 740 e 960 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) per il consumo finale e primario di energia. Per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri dovranno stabilire contributi nazionali vincolanti. Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso misure a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e in diversi settori come ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, e i centri di dati.