Smart Mobility Report (PoliMI): in Italia 46.000 charging point pubblici e 370.000 privati
+170% di punti di ricarica ma frenano le immatricolazioni di auto elettriche
La divisione Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ha presentato lo Smart Mobility Report 2023.
Il documento, dedicato all’analisi dei dati e delle prospettive legate alla transizione elettrica, evidenzia come in Italia siano 46.000 i punti di ricarica ad accesso pubblico installati al termine del primo semestre 2023, di cui circa 35mila in AC con potenza uguale o inferiore a 22 kW (così come confermato dai report periodici di Motus-E). Sono invece 370.000 i charging point privati censiti al termine del 2022, in crescita del 170% rispetto al 2021 e trainati principalmente dal Superbonus 110.
A livello europeo sono 512.000 i punti di ricarica pubblici attivi a giugno 2023, mentre a livello mondiale, nel 2022, il conto totale ha raggiunto i 2,6 milioni di charging point, di cui circa 1/3 di tipo fast con potenza superiore ai 22 kW.
L’Italia continua però a non essere rilevante nel mercato europeo delle auto elettriche: a fronte di un incremento sostanziale delle infrastrutture di ricarica, l’Italia ha registrato un freno nelle immatricolazioni di auto elettriche: nel 2022 poco meno di 120.000 unità, in calo del 15% rispetto alle quasi 140.000 del 2021 e pari all’8,8% del totale immatricolato (nel 2021 la quota era del 9,3%). Questo mostra un netto divario con altri Paesi Ue che invece hanno accelerato (Germania e Francia).
Nonostante l’offerta di modelli elettrici vada ampliandosi, i prezzi elevati restano una delle principali barriere all’acquisto, così come la scarsa capillarità dei punti di ricarica sul e i tempi eccessivamente lunghi di ricarica delle batterie.
Il mercato globale delle auto elettriche è invece molto cresciuto nel 2022. I dati si riferiscono al complesso delle auto plug-in: quelle 100% elettriche e quelle ibride ricaricabili, cosiddette PHEV (Plug-in hybrid electric vehicle). L’incremento maggiore si è verificato in Cina (+82% rispetto al 2021), davanti a Stati Uniti (+51%) ed Europa (+15%). In alcuni Paesi europei la quota di mercato delle vetture elettriche è già molto elevata: in Germania è elettrico il 31% delle nuove auto vendute, in Gran Bretagna il 23%, in Francia il 22%, per non parlare del sorprendente 89% della Norvegia. In Italia non si arriva al 10% del totale delle immatricolazioni.
Stando agli obiettivi nazionali definiti da Pniec e Pnrr, si prefigura per l’Italia uno scenario al 2030 con un rapporto molto sbilanciato tra punti di ricarica e autovetture elettriche (1 a 40). Al ritmo di crescita attuale, i punti di ricarica pubblici passerebbero dai 38.500 di fine 2022 a solo 106.000 nei prossimi 8 anni, salendo fino a 161.000 se si raggiungessero gli obiettivi del Pnrr. Anche in questo caso non si avrebbe una copertura adeguata, considerati i 6,6 milioni di veicoli previsti dai nuovi target del Pniec.
L’offerta di veicoli elettrici in Italia però cresce e registra un significativo miglioramento delle prestazioni tecniche. Nel 2022 si conferma il trend positivo della gamma di automobili full-electric: +31% di modelli (in particolare nel segmento A, citycar, e nell’alto di gamma), con migliori performance, soprattutto dal punto di vista dello sviluppo tecnologico delle batterie. In media, i modelli lanciati nell’ultimo triennio mostrano un’autonomia superiore del 20% rispetto a quelli del triennio precedente (possono percorrere oltre 350 km) e una contrazione dei tempi di ricarica; la maggioranza dei modelli è abilitata alla ricarica in DC con potenza maggiore di 75 kW, mentre un terzo può usare le colonnine ultra-fast a più di 150 kW. Purtroppo il rincaro delle materie prime ha avuto ripercussioni negative sui prezzi di vendita dei veicoli elettrici, riducendone ulteriormente la convenienza, così come il caro energia ha aumentato il costo di ricarica: tra il 5% e il 50% per quella accesso pubblico.
Come anticipato, le principali barriere all’utilizzo sono la scarsa capillarità sul territorio delle stazioni di ricarica, il prezzo dei veicoli, gli eccessivi tempi di ricarica (per il 24% non compatibile con le proprie esigenze) e il costo stesso della ricarica. Tre quarti di chi ha acquistato il un veicolo elettrico lo ha fatto usufruendo di incentivi, in particolare l’Ecobonus nazionale. Per quanto riguarda le modalità di ricarica, la maggioranza di quelle effettuate dal campione sono di tipo domestico, anche perché un terzo dei possessori considera le colonnine pubbliche troppo costose.