normativa e legislazione tecnica

Decreto casa: 468 milioni per il recupero di oltre 16mila alloggi popolari inagibili

Il decreto attuativo è stato definito dal Ministero delle Infrastrutture e passerà ora al vaglio di Regioni e Comuni.

Si avvicina l’attuazione di una delle articolazioni più importanti del Decreto Casa (il decreto legge 47/2014 in materia di emergenza abitativa varato nello scorso mese di marzo dal Governo e convertito in legge a maggio): si tratta del piano da 468 milioni che consentirà il recupero di oltre 16mila alloggi inagibili di Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) e Comuni.

Il decreto attuativo è stato definito dal Ministero delle Infrastrutture e passerà ora al vaglio di Regioni e Comuni prima di ricevere il via libera dalla Conferenza unificata.

Per quello che concerne l’ambito delle risorse necessarie per finanziare i lavori di recupero sarà la Legge di Stabilità a fungere da contenitore per il reperimento delle stesse. Il budget necessario è indicato dal Decreto Casa in 467,9 milioni, suddivisi in due differenti quote: la prima pari a 67,9 milioni di fondi disponibili, certi e già esistenti ( da ripartire immediatamente tra le Regioni in base agli sfratti eseguiti e agli alloggi inagibili); la seconda corrispondente a 400 milioni da ricavare dal definanziamento di infrastrutture al momento bloccate.

La procedura di assegnazione dei fondi inizierà con una scrematura degli interventi effettuata in base al costo unitario necessario al recupero, alla rapidità di esecuzione e alla complessità.

All’interno della lista prioritaria rientreranno le riparazioni dal costo unitario fino a 15mila euro e di rapida esecuzione (ovvero 60 giorni dalla data di registrazione del decreto di ammissione al finanziamento). In una seconda lista confluiranno invece le “manutenzioni straordinarie” che raggiungono i 50mila euro di costo per alloggio, implicanti migliorie strutturali, efficientamento energetico, rimozione di amianto (frazionamenti e accorpamenti compresi). Iacp e Comuni avranno il compito di predisporre le proposte di intervento (comprensive di cronoprogrammi) e inviarle alle Regioni, che dovranno verificarle e stilare una graduatoria. A chiudere il cerchio, l’invio delle graduatorie al Ministero delle Infrastrutture entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, cui seguirà l’erogazione del finanziamento.