DOSSIERSE: studio dell’utilizzo delle fonti energetiche durante il lockdown
Scenari prossimi a quanto previsto dal PNIEC per l’anno 2030: fonti rinnovabili 42% della produzione.
L’ente RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) ha recentemente pubblicato la pagina web DOSSIERSE dove riporta i risultati di uno studio sull’andamento del carico elettrico della rete italiana e delle fonti primarie di energia, mettendo a confronto due giornate festive: una durante il lockdown e l’altra corrispondente allo stesso giorno nel 2019. Nello specifico, RSE ha confrontato la domanda di energia elettrica nel mese di marzo 2020 rispetto allo stesso periodo 2019, per poi analizzare la situazione di una giornata (domenica 5 aprile 2020) nella quale il sistema elettrico è stato fortemente decarbonizzato. Si è quindi configurata una condizione prossima a quella attesa nelle proiezioni del sistema elettrico al 2030, in merito a quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Oltre all’emergenza sanitaria, è stato tenuto in considerazione anche il differente costo del gas naturale, ovvero circa la metà rispetto al marzo 2019.
RSE ha quindi operato considerazioni sugli andamenti delle diverse fonti e sulla stabilità del sistema. Il raffronto dei consumi è stato eseguito sulla base dei dati del Rapporto mensile Terna sul sistema elettrico. Si è evidenziato un calo della domanda del 10.8% rispetto al marzo 2019, maggiormente concentrato al nord (-15.7% in Lombardia), dove si è registrata la chiusura temporanea di molte attività produttive.
Durante l’emergenza Covid-19 è cambiata inoltre la composizione del mix di fonti primarie con una diminuzione del termoelettrico (-16%) e, fra le rinnovabili, una crescita del peso dell’idroelettrico (+32%), contro una discesa di fotovoltaico ed eolico, che determina un leggero calo totale delle FER (- 4%). Il contributo del pompaggio, seppur ancora marginale, aumenta di oltre 1/3 a causa della minore incidenza della produzione termoelettrica, normalmente risorsa di flessibilità del sistema. In definitiva le fonti rinnovabili hanno rappresentato, nel marzo 2020, il 42% della produzione italiana e quella da fossili il 57%. Il mix nel 2019 è stato di 38,5% di FER e 60,8% da fossili.
Relativamente alla giornata-test del 5 aprile 2020, la produzione media da FER (rinnovabili) è stata del 48% quella da FRNP (sole e vento) del 30%. Si tratta di una situazione simile a quella prevista dal PNIEC al 2030. Questa giornata “tipo” è stata poi confrontata con quella del 7 aprile 2019, che riproduceva sostanzialmente la situazione media del 2018. Il confronto fra queste due giornate-test è un buon indicatore di come il sistema elettrico potrebbe cambiare nei prossimi 10 anni.
Per maggiori informazioni: https://dossierse.it/