Fotovoltaico: secondo l’indagine EPIA l’Europa ha raggiunto gli 11 GW di potenza installata cedendo il primato mondiale alla Cina
A pesare sul delicato equilibrio del fotovoltaico anche lo “Spalmaincentivi” per gli impianti di potenza non inferiore ai 200 Kilowatt, provvedimento illegittimo per ANIE Rinnovabili
L’Epia – European Photovoltaic Industry Association – ha di recente presentato il Report “Global Market Outlook for Photovoltaics 2014-2018” riportante i dati aggiornati del settore fotovoltaico nel 2013 e le previsioni per i prossimi anni. Dal rapporto emerge che il fotovoltaico ha coperto il 3% della domanda di energia elettrica e il 6% della domanda del picco di energia elettrica in Europa. E che per la prima volta in più di 10 anni l’Europa ha perso la propria leadership ed è stata superata dai paesi asiatici. Se infatti la capacità complessiva installata a livello mondiale è di circa 138,9 GW, l’Europa, nel 2013 ha raggiunto quasi 11 GW di potenza fotovoltaica installata, rispetto ai 17,7 del 2012. La Cina, ha invece aggiunto 11,8 GW ed è diventata il primo mercato mondiale, seguita da Giappone (6,9 GW ) e USA (4,8 GW).
Per quanto riguarda l’Europa la Germania, anche se in netto calo rispetto all’anno precedente, mantiene il primato con una potenza installata di 3,3 GW, seguita da Regno Unito, 1,5 GW, Italia, 1,4 GW, anch’essa in caduta rispetto al 2012, Romania, 1,1 GW e Grecia, 1,04 GW.
L’indagine evidenzia come lo sviluppo del fotovoltaico sia strettamente legato alle politiche governative. I dati in calo registrati in Europa nel 2013 dipendono molto dalle misure retroattive entrate in vigore in molti paesi. Tra queste, il cosiddetto “Spalmaincentivi, contenuto nel Decreto Competitività in approvazione da parte del Governo e concepito con l’obiettivo di creare la copertura economica per portare a compimento l’operazione di sgravio sulle bollette dell’energia.
Secondo lo “Spalmaincentivi” gli imprenditori impegnati nel comparto dell’energia solare – con impianti fotovoltaici di potenza non inferiore ai 200 kilowatt – avranno la facoltà di scegliere: o un ampliamento da 20 a 24 anni dei rimborsi relativi agli incentivi combinato con un taglio complessivo del 20% oppure un taglio secco del 10% invece sulla ordinaria scansione ventennale.
Immediata la reazione dell’industria tramite le associazioni che la rappresentano. Per ANIE Rinnovabili la misura è illegittima, in quanto si sostanzia alla stregua di una modifica contrattuale di tipo retroattivo con effetto sui contratti già stipulati tra investitori, consumatori, produttori di energia e Stato. Si auspica, pertanto, una diversa soluzione che preveda misure finanziarie alternative (bond) che ridurrebbero gli oneri gravanti sulla bolletta elettrica senza andare ad incidere sui contratti in essere.