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Hearing in Parlamento sull’implementazione del Libro Bianco sui trasporti 2011.

Il 17 marzo 2015 si è svolta in Commissione Trasporti (TRAN) del Parlamento europeo un’Audizione pubblica sull’aggiornamento del Libro Bianco adottato dalla Commissione europea nel 2011, che vada nel senso della promozione della mobilità sostenibile.

Hanno aperto i lavori il Presidente della Commissione TRAN M. Cramer, il relatore del Dossier, Wim Van de Camp e il relatore del Libro Bianco del 2011, M. Grosh e poi l’Audizione è proseguita su tre filoni principali:

1. la crescita economica legata al settore dei trasporti.

I vari speakers intervenuti, rappresentanti di diverse associazioni internazionali, tra cui l’IRU (Internayinal Road Transport Union), il CER (Community of European Railway and Infrastructure Companies), hanno evidenziato come il settore dei trasporti abbia bisogno di un cambiamento delle infrastrutture esistenti per renderle più efficienti e competitive.Per realizzare questo obiettivo prioritario occorre, in primis, tutelare il corretto funzionamento del mercato unico per poter reperire i finanziamenti necessari per il settore, spesso compromesso da attività di  concorrenza sleale (es. Uber e Blablacar).

Al contempo, è stato ribadito come, attraverso l’efficientamento delle infrastrutture, sarà possibile raggiungere le priorità politiche descritte nel Libro Bianco dei trasporti 2011, come: (i) la riduzione dei gas a effetto serra del 60%, (ii) l’implementazione del sistema ferroviario e conseguente riduzione del consumo di petrolio, (iii) l’elettrificazione dei trasporti pubblici per ridurre i consumi e la dipendenza da fonti non fossili, (iv) le politiche per regolamentazione dei prezzi. Attenzione è stata data anche al meccanismo dei partenariati strategici per promuovere lo sviluppo di sistemi di trasporto intelligente in Europa. Inoltre, è stato sottolineato come il Libro Bianco dei Trasporti offra già una buona base per sviluppare un sistema di trasporto unico e sostenibile europeo, occorre solo tradurlo in atti legislativi per concretizzare gli obiettivi che sono stati prefissati;

2. la mobilità sostenibile.

Anche in questa seconda parte sono intervenuti esponenti delle associazioni di settore, tra cui T&E (European Federation for Transport and Environment) e l’Institute for Regional Development and Communication i quali si sono soffermati sulla necessità dell’elettrificazione della rete dei trasporti per ridurre l’utilizzo del petrolio e le emissioni di gas serra, attraverso l’incentivo delle energie rinnovabili e l’utilizzo delle batterie, il cui costo si è ridotto notevolmente negli ultimi 10 anni.

E ciò, attraverso l’estensione dei principi affermati nella Comunicazione della Commissione europea del 25 febbraio 2015 sull’Unione energetica, per la promozione dell’efficienza energetica anche nel settore dei trasporti.

Per quanto riguarda nello specifico il reperimento dell’energia elettrica per il settore dei trasporti, è stato osservato come essa possa essere recuperata (escludendo il nucleare proveniente principalmente dalla Francia) dall’energia non utilizzata, attraverso la creazione di sinergie nel sistema comunitario.

Inoltre, è stato affermato il ruolo del trasporto urbano multimodale come una soluzione alternativa per un trasporto sostenibile, attraverso una progressiva transizione dal concetto di proprietà al concetto di utilizzo condiviso del mezzo di trasporto, oggi penalizzato  dagli scarsi finanziamenti destinati al trasporto pubblico urbano.

E’ stata, inoltre, lanciata l’idea della funivia come mezzo di trasporto urbano “normale”, e non solo destinato alle aree montane;

3. il trasporto per i cittadini.

Anche qui, gli interventi delle associazioni di settore, come ETSC (european Transport Safety Council) e l’UITP )International Association of Public Transport) hanno messo in luce come il trasporto pubblico urbano sia la modalità più sicura di trasporto per i cittadini, e come un efficiente trasporto pubblico urbano avrebbe anche diversi vantaggi per i cittadini: (i) i posti di lavoro nel settore non verrebbero delocalizzati, (ii) i prezzi degli immobili vicini ad una rete di trasporto efficiente resisterebbero anche in tempi di crisi economica e (iii) i biglietti interoperabili consentirebbero di usufruire di più servizi sul tessuto urbano dei trasporti.

In conclusione, i relatori intervenuti e gli esponenti della Commissione TRAN ritengono che il Libro Bianco vada nella giusta direzione del trasporto sostenibile e delle città intelligenti, tuttavia, per la loro realizzazione il requisito preliminare è il reperimento di  finanziamenti come quelli del FEIS (Fondo strategico per gli investimenti europei) e del CEF (Connecting europe Facility), per poter incentivare la mobilità urbana e la ricerca e innovazione nel settore.