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Il Parlamento europeo discute il Piano per la crescita verde delle PMI.

E' stato presentato il Draft Report della Commissione ITRE sulla Comunicazione della Commissione europea relativa alle opportunità di crescita verdi per le PMI europee.

 La Comunicazione della Commissione si inserisce nella Strategia Europea 2020, e nelle priorità che l’UE si è data per lo  sviluppo di un’economia sostenibile e il raggiungimento di obiettivi ambiziosi per il clima e l’efficienza energetica.

Il Piano (Green Action Plan – GAP)  elaborato nella Comunicazione si concentra sulle azioni “verdi” che dovrebbero essere adottate a livello europeo a sostegno delle PMI.

 In particolare, il GAP dà una chiara direzione e un quadro di come l’Unione europea, in collaborazione con gli Stati membri e le regioni, intende aiutare le PMI a sfruttare le opportunità di business che la transizione verso un’economia verde offre alle imprese.

ll Piano persegue quattro obiettivi:

  1. migliorare l’efficienza delle risorse delle PMI europee;
  2. sostenere l’imprenditorialità verde;
  3. utilizzare le opportunità delle catene verdi: e
  4. facilitare l’accesso al mercato per le PMI verdi.

Rispetto al Piano elaborato dalla Commissione, il relatore P. De Backer, nel suo Progetto di relazione, preliminarmente osserva che l’idea di crescita eco-compatibile e le opportunità da essa derivanti sono connesse a vari settori quali l’economia circolare, l’efficienza energetica, l’efficienza delle risorse, l’energia rinnovabile, la gestione dei rifiuti

Pertanto, essa dovrebbe essere posta in una prospettiva globale in modo da comprendere tutta la catena di valore degli ecosistemi imprenditoriali, ed in particolare il settore manifatturiero industriale.

In quest’ottica, De Backer suggerisce alla Commissione, delle misure per favorire la crescita green delle PMI, tra cui:

  • aiutare le PMI a predisporre un buon business plan per migliore l’accesso ai finanziamenti dedicati alle PMI;
  •  includere l’educazione finanziaria nei programmi di formazione;
  •  incentivare la diffusione del programma Erasmus per Giovani imprenditori, volto a promuovere una cultura imprenditoriale e sviluppare il mercato unico e la competitività;
  • agevolare le start-up, attraverso la collaborazione con istituti di ricerca tecnologici e le università;
  • promuovere l’imprenditoria femminile, che deve essere vista come una risorsa per la crescita e la competitività dell’UE.

La motivazione delle misure sopra descritte, per il relatore risiede  nel fatto che la green economy comporta grandi vantaggi economici ed ecologici per le PMI nell’UE, ed è stimato che crescerà sensibilmente nei prossimi anni.

La crescita economica può andare di pari passo con la crescita ambientale. Le PMI sono la spina dorsale dell’economia europea e sono fondamentali per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.

Per questo le misure proposte da De Backer dovrebbero fornire un contributo verso un trend positivo di sviluppo delle PMI nel settore dell’economia verde.

Attualmente le PMI si trovano ad affrontare una serie di ostacoli che ne impediscono la crescita e la competitività.

Basti pensare alla difficoltà delle PMI di reperire finanziamenti per promuovere iniziative eco-compatibili, e questo, secondo il relatore, è dovuto al divario tra le limitate conoscenze finanziarie delle PMI ed invece la pluralità di forme di finanziamento che offrono oggi gli istituti di credito (come Venture capital, crowd funding, business angels e sistemi multilaterali di negoziazione solo per citarne alcuni).

La Commissione dovrebbe quindi lavorare per diffondere tra le PMI informazioni adeguate e comprensibili sulle forme di finanziamento alternativo, come anche le potenziali opportunità di finanziamento offerte dal Fondo europeo per gli investimenti strategici o dai Programmi europei (Horizon 2020, COSME e LIFE).

Un altro ostacolo al quale il relatore vuole ovviare con le misure proposte nel suo Progetto di relazione è quello dell’accesso limitato alle conoscenze per le PMI.

Contrariamente alle imprese multinazionali, le PMI spesso non hanno accesso alle informazioni e alle reti di conoscenza per essere aggiornate sui progressi tecnologici nel settore della green economy.

Così, De Backer sottolinea l’importanza di perseguire attivamente una collaborazione intersettoriale, che offra la possibilità di produrre innovazione e nuove opportunità di crescita attraverso l’interscambio di idee e conoscenze innovative, attraverso sistemi di reti informali di conoscenza.

In questo ambito possono svolgere un ruolo strategico le federazioni settoriali fornendo informazioni e consulenze appropriate in materia di tecnologie eco-compatibili, possibilità di finanziamento e per quanto concerne le relative procedure.

Altro ambito critico per le PMI è la reperibilità di risorse finanziarie da investire in ricerca e innovazione, considerato il fatto che per gli ulteriori sviluppi tecnologici nell’area ambiente ed energia occorrono investimenti di capitale spesso ingenti.

La Commissione deve, pertanto, garantire anche alle PMI la possibilità di fare attività di ricerca e innovazione, anche alla luce del fatto che il settore dell’industria manifatturiera riveste un ruolo centrale nell’economia europea per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione e quindi per la futura reindustrializzazione dell’Europa.

Il termine per gli emendamenti al Draft Report è fissato per il 26 febbraio, mentre il voto in prima lettura in Parlamento è previsto per il 14 aprile  2015.