osservatorio europa

Il trend positivo delle energie rinnovabili.

La Direzione Generale Energia della Commissione europea ha pubblicato uno Studio sugli effetti positivi delle energie rinnovabili.

I ricercatori hanno scoperto che l’ulteriore promozione delle energie rinnovabili contribuirà in modo significativo alla crescita e all’occupazione da un lato, e alla riduzione delle importazioni di energia (in particolare del gas naturale) e alla riduzione delle emissioni di gas serra dall’altro.

Già nel 2012 la Commissione aveva elaborato una Comunicazione sulle Energie rinnovabili (EC 2012) mettendo in luce come l’utilizzo di energie rinnovabili permetta di diversificare l’approvvigionamento energetico dell’UE, migliorando, allo stesso tempo, anche la competitività delle imprese europee.

Anche la Strategia europea per la sicurezza energetica (EC 2014), avviata dalla Commissione alla luce della crisi in Ucraina, considera l’uso di fonti di energia rinnovabili (nel settore dell’elettricità e del riscaldamento), come un modo alternativo, efficace ed efficiente per aumentare la produzione di energia nell’UE.

Lo Studio pubblicato dalla Commissione sull’impatto delle rinnovabili nella crescita economica e occupazionale dell’UE ha confermato gli effetti positivi di un maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili all’interno del sistema energetico europeo.

Tra questi, vanno segnalati, la riduzione delle emissioni di CO2 e la maggiore sicurezza dell’approvvigionamento energetico grazie alla minore dipendenza dai combustibili fossili importati, che può essere notevolmente ridotta con l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Se poi, alla diffusione di fonti rinnovabili, si combinano anche misure di efficienza energetica per ridurre la domanda di energia del complesso, l’impatto positivo delle rinnovabili può essere ancora maggiore: le importazioni possono essere ridotte di circa un terzo entro il 2030 e di due terzi entro il 2050.

Lo Studio rileva come il costo delle tecnologie per l’energia rinnovabile si sia ridotto negli ultimi anni, rendendo le rinnovabili sempre più competitive sul mercato rispetto a fonti alternative convenzionali di energia.

L’obietto sarà ora quello di passare dall’investimento per sostenere i costi aggiunti di produzione delle rinnovabili ad un piano di disinvestimento per ridurre i costi del capitale investito nel settore, che dovranno quasi svanire verso il 2050, grazie allo sviluppo tecnologico.

Infine, per mantenere il mercato delle rinnovabili competitivo anche nel futuro, occorreranno politiche energetiche volte al sostegno e al miglioramento della posizione competitiva dei produttori europei di tecnologie rinnovabili, attraverso politiche che promuovano l’innovazione tecnologica, sfruttino le economie di scala e accelerino la ricerca e lo sviluppo nel settore.

Per maggiori approfondimenti è possibile consultare lo Studio.