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In discussione presso la Commissione IMCO del Parlamento europeo la proposta di modifica della Direttiva sugli impianti a fune.

Il 3 dicembre 2014 si è riunita la Commissione parlamentare europea – Mercato interno e protezione dei consumatori (IMCO) per discutere il progetto di relazione sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio per la modifica della Direttiva sugli impianti a fune (Dir. n. 2000/9/CE).

In linea con gli obiettivi di semplificazione del quadro normativo comunitario, la Commissione europea ha presentato, in data 27 marzo 2014 una proposta di regolamento volta a sostituire la direttiva 2000/9/CE relativa agli impianti a fune adibiti al trasporto di persone.

L’attuale Direttiva 2000/9/CE individua i requisiti essenziali per la sicurezza e la conseguente commercializzazione all’interno del mercato unico dell’Ue degli impianti a fune, delle loro infrastrutture, dei loro sottosistemi e componenti di sicurezza.

La proposta di Regolamento chiarisce il campo di applicazione della direttiva normativa 2000/9/CE allineandola, al contempo, alla decisione n. 768/2008/CE (New Legal Framework – NLF) che stabilisce disposizioni comuni con riferimento alla commercializzazione dei prodotti e gli obblighi degli operatori economici interessati.

La proposta è volta a:

  • modificare la forma giuridica dell’atto legislativo da direttiva a regolamento;
  • allineare le procedure di valutazione della conformità dei componenti di sicurezza alla decisione relativa alla decisione NLF;
  • introdurre specifiche procedure di valutazione della conformità dei sottosistemi, tra cui la marcatura CE degli stessi;
  • introdurre requisiti specifici per le autorità nazionali di notifica e rafforzare i criteri di notifica per gli organismi notificati.

Il Relatore della Commissione per il Dossier in oggetto, Antonio Lopez-Isturiz White (PPE), ha confermato quanto già dichiarato nella sua Relazione, ovvero il sostegno alla proposta di Regolamento sugli impianti a fune, che è un esempio di normativa di armonizzazione dell’Unione.

La proposta mira ad armonizzare la condizioni di immissione sul mercato dei sottosistemi e dei componenti di sicurezza di impianti a cavo per garantire la libera circolazione di tali prodotti nell’Unione europea, attraverso l’individuazione nel regolamento di requisiti essenziali da rispettare da parte dei produttori.

Secondo il relatore, lo strumento giuridico del Regolamento in sostituzione dell’attuale Direttiva è idoneo a consentire una migliore regolamentazione e semplificazione del contesto normativo ed al contempo garantire un’attuazione uniforme in tutta l’Unione (il regolamento prevede totale armonizzazione, e gli Stati membri non possono imporre più rigorosi o supplementari requisiti nella loro legislazione nazionale).

A tal proposito il relatore ha evidenziato come proprio la diversa implementazione nelle normative nazionali abbia costituito un problema nell’attuazione della Direttiva 2000/9 /CE.

Gli Stati membri rimangono comunque competenti a disciplinare altri aspetti relativi alle installazioni di cavi, come uso del suolo, pianificazione regionale e la tutela dell’ambiente.

Il relatore, nella riunione in Parlamento, ha sostenuto, poi, la necessità di allineamento delle disposizioni al pacchetto prodotti adottato nel 2008 e, in particolare, alla decisione CE 768/2008 (NLF), ed a tal fine sono stati proposti 141 emendamenti volti a migliorare la coerenza del testo con il nuovo quadro normativo.

Quanto, invece alla compatibilità della nuova disciplina con le disposizioni in materia di sorveglianza del mercato, considerato il ritardo dell’adozione del Regolamento sulla vigilanza del mercato, il relatore ha segnalato l’opportunità di inserire delle norme specifiche in materia di sorveglianza del mercato dell’Unione.

Tuttavia, dato che nel corso della riunione, più parlamentari hanno segnalato la spinosità della questione della vigilanza del mercato, il relatore e anche la presidente della Commissione IMCO hanno fatto presente l’opportunità di contatto tra il segretariato della Commissione con quello della vigilanza sul mercato per risolvere eventuali problemi di compatibilità del Regolamento con la stessa.

Quanto al campo di applicazione della proposta di Regolamento, il relatore ha sottolineato come la Proposta correttamente abbia affrontato il problema prevedendo che essa si applica agli impianti a fune adibiti al trasporto e ai sottosistemi e componenti di sicurezza per tali impianti.

Per quanto riguarda gli impianti storici, che spesso hanno un elevato livello di interesse turistico, gli Stati Membri dovrebbero essere in grado di garantire un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza attraverso la loro legislazione nazionale.

Infine, quanto alle procedure di valutazione della conformità, il relatore ha espresso il proprio consenso all’estensione della disciplina in tema di procedure di valutazione della conformità degli impianti ai componenti di sicurezza.

La Commissione IMCO voterà la Proposta di Regolamento sugli impianti a fune il prossimo 17 marzo.