Indagine Cresme: prospettive critiche per il settore edilizio
Necessario sbloccare i fondi del PNRR e accelerare le decisioni
In data 5 dicembre 2024 a Milano, è stata presentata l’ultima analisi condotta da Cresme, che conferma un andamento negativo nel settore delle costruzioni.
Dati negativi: l’effetto dello stop al Superbonus
Nel 2024, il comparto delle costruzioni ha subito una contrazione di 19 miliardi di euro, con un calo degli investimenti pari al 4,2%. Le previsioni per l’anno prossimo non sono incoraggianti.
L’interruzione del Superbonus ha avuto un impatto pesante, con una riduzione del 16,9% nei piani di ristrutturazione residenziale, a seguito del -3,8% registrato nel 2023. Secondo Cresme, questa dinamica negativa non si arresterà nel breve termine, prevedendo per il 2025 un’ulteriore contrazione del 21,1%.
Una riduzione di questa portata, pari a un quinto degli investimenti totali, avrà effetti diretti sia sull’indotto che sui livelli occupazionali.
PNRR: risorse ancora inutilizzate
I segnali positivi provenienti dall’edilizia non residenziale (+1,3% per le nuove costruzioni) e dagli investimenti pubblici (+13,7% complessivo) non sono sufficienti a compensare il calo generale. Nel 2024, gli investimenti complessivi sono diminuiti del 4,2%, con una previsione di ulteriore flessione del 6,2% per il 2025.
A fronte del calo nei programmi di ristrutturazione sia residenziali che non, ci sono ancora 5,4 miliardi di euro del PNRR da utilizzare per interventi sul patrimonio edilizio. A due anni dalla scadenza del piano, la spesa complessiva è ferma al 26,41%, con ritardi significativi soprattutto nell’edilizia scolastica, dove è stato utilizzato solo il 27,02% dei fondi disponibili.
POR e FESR: progressi lenti e disomogenei
Anche i programmi POR e FESR mostrano segnali preoccupanti. Sebbene gli impegni sul FESR 2014-2020 abbiano raggiunto il 111,8%, i pagamenti sono fermi al 90,94%. Le regioni meno sviluppate mostrano i ritardi più marcati, con un tasso di pagamento dell’87,98%, inferiore al 92,67% delle regioni avanzate.
Previsioni per il 2025
Le prospettive per il 2025 non sono migliori. La nuova programmazione 2021-2027, che prevede 44,2 miliardi di euro di risorse FESR, mostra uno stato di avanzamento dei lavori fermo al 10,79%, con pagamenti al 2,39%. I ritardi continuano a concentrarsi nelle regioni meno sviluppate e nelle misure gestite a livello ministeriale. La disponibilità di risorse è un fattore incoraggiante ma i ritardi nell’attuazione dei lavori rappresentano un serio problema. È necessario un piano straordinario che centralizzi decisioni e responsabilità, consentendo di accelerare i lavori, avviare cantieri e sfruttare i fondi disponibili.