Indoor Air Quality: la UNI 11976:2025 è il nuovo riferimento per progettisti, imprese e scuole
Pubblicata nel mese di aprile 2025 la norma UNI 11976:2025, che approccia in maniera integrata il tema della qualità dell’aria indoor, con implicazioni per progettisti, impiantisti e facility manager. La norma stabilisce criteri tecnici per il monitoraggio degli inquinanti e integra comfort, salubrità e building automation.
L’aria che respiriamo in questi spazi influisce direttamente sul nostro benessere, sulla produttività lavorativa, sulla capacità di concentrazione e sulla salute. Spesso la qualità dell’aria interna (IAQ – Indoor Air Quality) è inferiore a quella esterna, a causa della presenza di inquinanti invisibili, come formaldeide, polveri sottili, muffe, VOC, allergeni, Radon. La crescente attenzione per la qualità dell’ambiente interno e la salute pubblica impone un cambio di paradigma per le figure tecniche impegnate lungo il ciclo di vita degli edifici. Progettisti, geometri, ingegneri, architetti, periti, impiantisti e facility manager sono chiamati a rispondere a queste nuove sfide con competenze sempre più mirate.
La norma UNI 11976:2025 fornisce strumenti pratici e chiari per valutare e monitorare la qualità dell’aria indoor, nell’ambito dell’ergonomia dell’ambiente fisico. Il documento nasce dal riconoscimento del legame tra qualità dell’aria, salute delle persone ed efficienza energetica degli edifici, in linea con la UNI EN16798-1 e la Direttiva Case Green. La norma definisce un quadro metodologico per la misurazione e il monitoraggio della qualità dell’aria interna negli edifici a uso civile, includendo abitazioni, scuole e uffici.
La norma fornisce:
• indicazioni per la scelta degli inquinanti da monitorare
• criteri per la pianificazione dei rilievi
• metodi di misurazione chimica, fisica e biologica
• una check list dettagliata per la raccolta delle informazioni tecniche e ambientali
• riferimenti ai valori guida di esposizione per diversi contaminanti
Il monitoraggio deve durare almeno cinque giorni consecutivi, deve essere ripetuto in stagioni differenti (calde/fredde), e deve sempre tener conto delle reali condizioni d’uso dell’ambiente da parte dei fruitori (occupazione, ventilazione, orari).
UNI 11976 impone una visione integrata tra costruzione, gestione e salubrità. I progettisti dovranno considerare i fattori ambientali fin dalle fasi iniziali, includendo la qualità dell’aria indoor (IAQ) tra i parametri di progetto. L’obiettivo principale è migliorare la salubrità, la sicurezza, il comfort e l’usabilità.
Le imprese di costruzione e le società di gestione dovranno implementare protocolli di manutenzione che includano controlli regolari della qualità dell’aria. La norma propone anche una check list tecnica che guida nella raccolta delle informazioni fondamentali (materiali, impianti, ventilazione, livello di occupazione, protocolli di pulizia, ecc.), utile sia in fase di progettazione che di audit.
La norma si inserisce in un contesto più ampio di attenzione alla salute negli ambienti confinati e fa riferimento a documenti elaborati dal Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità. Questo approccio integrato tra risparmio energetico e qualità dell’aria rappresenta la direzione della normativa europea e nazionale, per il benessere delle persone e per la sostenibilità degli edifici.