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La nuova Strategia per il mercato interno

Il 9 novembre la Commissaria Bienkowska ha presentato in Parlamento europeo, davanti alla Commissione IMCO, la Comunicazione “Upgrading the single market: more opportunities for people and business” pubblicata il 28 ottobre.

All’interno della Comunicazione sono elencate una serie di 22 iniziative, previste tra il 2016 e il 2017, volte a migliorare il funzionamento del mercato interno, all’interno del quadro delle diverse strategie proposte da Juncker come il commercio, il digitale e la strategia per l’Unione dell’Energia.

Le 22 proposte sono raggruppate in tre aree chiave:

  1. Consumatori, professionisti e imprese
  2.  Innovazione e proprietà intellettuale e
  3. Enforcement della legislazione europea e la piena attuazione del principio di mutuo riconoscimento.

Area 1

  • Per quanto riguarda le imprese, la Commissione intende aiutare le PMI e le start-up a crescere. A tal fine, nella Strategia per il Mercato Unico digitale la Commissione ha annunciato una semplificazione e armonizzazione della legislazione sull’IVA per aiutare le piccole imprese di e-commerce a operare oltre confine.
  • La Commissione ha anche proposto un nuovo modello societario,  la “società unipersonale europea” caratterizzata dalla presenza di un unico socio, che avviene con atto unilaterale anziché con contratto (di società). Ciò al fine di per ridurre i costi di registrazione di un’impresa e di semplificare le procedure.
  • Per quanto attiene l’accesso ai finanziamenti, un quarto del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) sarà usato per sostenere le PMI innovative e per garantire un accesso maggiore e più rapido delle start-up al capitale di rischio. La Commissione porterà avanti proposte per un fondo (o più fondi) di capitali di rischio europeo, sostenuto dal bilancio UE e aperto a capitali privati. Queste iniziative si andranno ad aggiungere ai programmi già esistenti, tra cui COSME, Horizon 2020 e i Finanziamenti Strutturali.
  • Con riferimento alla legislazione fallimentare, la Commissione ha intenzione di presentare delle norme favorevoli agli imprenditori affinchè si possa procedere può agevolmente alla ristrutturazione delle imprese in difficoltà.
  • Sempre relativamente all’Area 1, la Commissione intende modernizzare il sistema di definizione degli standard dei prodotti. A tal fine, la Commissione europea proporrà una “Joint initiative on standardisation” che coinvolga Commissione, stakeholders interessati ed enti europei per la standardizzazione, al fine di rendere più veloce ed efficace la definizione degli standard.
  • Un altro settore in cui la Commissione agirà è quello degli Appalti pubblici affinchè siano più trasparenti ed efficienti. Gli appalti pubblici rappresentano circa il 19% del PIL europeo, equivalente a circa 2,3 trillioni di euro spesi ogni anno da autorità e servizi pubblici. Tuttavia, mancano strumenti analitici che permettano di prevenire e rilevare inadempienze ed irregolarità. Per migliorare la situazione, la Commissione adotterà una serie di iniziative: (i) In primis renderà più facile la raccolta, la gestione e l’analisi dei dati sugli appalti, incentivando gli sforzi intrapresi dagli Stati Membri per una migliore governance; (ii) inoltre, sarà adottata una procedura specifica per permettere alle autorità appaltanti di ottenere ex ante un parere della Commissione in merito alla compatibilità della procedura di gara prevista con le regole europee in materia sulla base della notifica del progetto il cui valore totale equivalga o ecceda i 700 milioni di euro.

Area 2

  • Altra iniziativa che sarà intrapresa dalla Commissione avrà ad oggetto il consolidamento del quadro normativo europeo sulla proprietà intellettuale. Ricordiamo già l’adozione del brevetto unico europeo e del tribunale unico dei brevetti (attualmente in fase di recepimento ed attuazione) e la revisione del sistema europeo di marchi, disegni e modelli. Il sistema brevettuale unitario rivestirà un ruolo essenziale per dare impulso all’innovazione negli Stati Membri che vi aderiscono (tra questi l’Italia, che vi ha aderito recentemente; mancano all’appello solo Spagna e Croazia). Infine, la Commissione rivedrà il quadro normativo sull’enforcement dei diritti di proprietà intellettuale, per rispondere alla crescente natura transfrontaliera delle violazioni, adottando un approccio “follow the money” per privare i contraffattori dei flussi di ricavi.
  • Per quanto riguarda il rispetto dell’applicazione delle legislazioni nazionali (area 3), la Commissione svilupperà in proposito uno strumento di analisi dei dati. La Commissione inoltre definirà strategie settoriali per razionalizzare il sistema di monitoraggio dell’applicazione della legge europea. In particolare, l’esecutivo comunitario proporrà un’iniziativa regolamentare su uno strumento di informazione per il Mercato Interno, che permetta di raccogliere informazioni da operatori del mercato selezionati.

Area 3

  • Per quanto riguarda il mercato interno delle merci, parte degli ostacoli regolamentari sono stati rimossi per oltre l’80% dei prodotti industriali. Laddove non vi sia legislazione europea, il principio di mutuo riconoscimento prevede che i beni legalmente in commercio in uno Stato Membro godano del diritto di libera circolazione e possano essere venduti negli altri Stati Membri. L’adozione del Regolamento sul Mutuo Riconoscimento nel 2008 ha trasferito dagli operatori economici alle autorità nazionali l’onere della prova relativo alla legale immissione di un bene sul mercato. Tuttavia, regole e pratiche nazionali continuano a creare barriere commerciali.

La Commissione presenterà un Piano d’azione a livello europeo per  aumentare la conoscenza del principio di mutuo riconoscimento, prevedendo azioni specifiche per i settori che necessitano di maggiore competitività (ad es. il settore edilizio). Inoltre, presenterà una proposta di revisione del Regolamento, al fine di ridurre la frammentazione amministrativa e di razionalizzare la documentazione richiesta. Inoltre, basandosi sui Punti di Contatto Prodotti (previsti dalla Direttiva sui Servizi) la Commissione proporrà l’istituzione di un “primo punto di contatto” per le imprese al fine di fornire informazioni sulla legislazione europea in materia di prodotti. Inoltre, la Commissione proporrà la creazione di una autocertificazione volontaria attraverso la quale le aziende potranno dichiarare la conformità di un prodotto alla legislazione rilevante. Agli operatori economici sarà inoltre offerto un sistema che permetta loro di dimostrare la conformità dei prodotti dinanzi alle autorità competenti – e potenzialmente anche ai consumatori – mediante l’uso di strumenti digitali (e-compliance).

Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il sito della DG GROW e il discorso della Commissaria Bienkowska.