normativa e legislazione tecnica

Ottobre 2012 – Presentato il Rapporto MADE Expo-Federcostruzioni in occasione della manifestazione fieristica dedicata all’edilizia e all’architettura

Il sistema costruzioni vale nel suo complesso 373 miliardi di euro. Alla formazione di questo ammontare contribuiscono il settore delle costruzioni in senso stretto, attraverso i cantieri attivati nel Paese (206 miliardi) e i settori che alimentano direttamente le costruzioni attraverso beni materiali e servizi.

Il sistema costruzioni vale nel suo complesso 373 miliardi di euro e occupa circa 3 milioni di addetti, senza contare l’indotto a sua volta generato che va ad impattare in termini di acquisto di beni e servizi presso l’80% dei settori che formano l’economia nazionale complessiva.

E’ quanto emerge dal Rapporto MADE Expo – Federcostruzioni sul mercato di un settore oggetto di recenti e specifiche riflessioni, alla luce degli obiettivi di sostenibilità condivisi dall’Unione europea: più efficienza energetica, più sostenibilità e più sicurezza.

Alla formazione di questo ammontare contribuiscono il settore delle costruzioni in senso stretto, attraverso i cantieri attivati nel Paese (206 miliardi) e i settori che alimentano direttamente le costruzioni attraverso beni materiali e servizi: il settore industriale delle tecnologie, macchinari e impianti e il settore commerciale delle macchine movimento terra (58,6 miliardi); le industrie dei materiali per edilizia e infrastrutture e i relativi servizi commerciali (85,8 miliardi); i servizi di progettazione e consulenza (22,6 miliardi).

La produzione dell’intera filiera delle costruzioni – si legge nel Rapporto – fra il 2007 e il 2012 è diminuita del 26,3%, il che vuol dire che quest’anno si è arrivati a produrre 126 miliardi di euro in meno rispetto al 2007. Nel 2011 la diminuzione complessiva è stata pari al -3,4%; per quest’anno si stima un ulteriore calo, ancora più sensibile: -5,2%. Per il 2013 la previsione è per una sostanziale stagnazione (+0,1%).

In un mercato delle costruzioni che si caratterizzerà per dimensioni quantitativamente più ridotte rispetto agli anni passati e per una maggiore selezione dei prodotti, emerge con chiarezza come saranno e dovranno essere premiate quelle imprese che sapranno proporre qualità del costruito, attenzione per l’efficienza energetica, bellezza architettonica, sostenibilità ambientale. Le politiche dovranno quindi puntare sulla riqualificazione urbana e del patrimonio esistente, su un rilancio dell’housing sociale, creando le condizioni per un rapido e ampio utilizzo del previsto Piano Città.

Egualmente servirà intervenire sulla leva fiscale per incoraggiare e non deprimere la domanda, premiando chi investe su una gestione del patrimonio edilizio e immobiliare a basso costo energetico e in assoluta sicurezza antisismica. Per questo appare del tutto indispensabile rendere strutturale il sistema di incentivazione alla riqualificazione e al recupero edilizio.



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