Piano Nazionale Energia e Clima sottoposto alla Commissione Europea
Sul fronte delle FER, ribadito come l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza di 131 Gigawatt.
I Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima, che conferma gli obiettivi raggiunti nella proposta trasmessa a giugno 2023, superando in alcuni casi i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili.
Per elaborare il Piano, il MASE ha collaborato con il MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF, avvalendosi del supporto tecnico di GSE, RSE ed ISPRA, oltre a quello del Politecnico di Torino e di Milano per la parte di ricerca e innovazione. Il Piano si è inoltre avvalso di una consultazione che ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e singoli cittadini.
Nell’aggiornamento del Piano è stato utilizzato un approccio tecnologicamente neutro, che prevede una forte accelerazione su alcuni settori.
Oltre alle fonti rinnovabili elettriche, si punta sulla produzione di combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno insieme all’utilizzo di biocarburanti che, già nel breve termine, possono contribuire alla decarbonizzazione del parco auto esistente, alla diffusione di auto elettriche, alla riduzione della mobilità privata, alla cattura e allo stoccaggio di CO2, alle ristrutturazioni edilizie e all’elettrificazione dei consumi finali, attraverso un mix termico rinnovabile delle pompe di calore.
L’area con performance più elevata è quella delle FER, dove l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt. Si prevede che quasi ottanta (79.2) di questi deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt da fonte geotermica.
Relativamente all’efficienza energetica, si registra un’importante riduzione dei consumi di energia primaria e finale, ma per il raggiungimento degli obiettivi, bisognerà continuare a lavorare. Raggiunto l’obiettivo relativo ai risparmi annui cumulati nei consumi finali tramite regimi obbligatori di efficienza.
Per quanto riguarda le emissioni e gli assorbimenti di gas serra, l’Italia prevede di superare l’obiettivo del “FitFor55” riguardante gli impianti industriali vincolati dalla normativa ETS, arrivando al -66% rispetto ai livelli del 2005 (obbiettivo UE, -62%). Nei settori “non-ETS” (civile, trasporti e agricoltura) si registra un sostanziale miglioramento degli indicatori emissivi e per raggiungere i target europei sarà necessario operare ulteriori sforzi.
In tema di sicurezza energetica, si registra una netta riduzione della dipendenza da altri Paesi favorita dalle azioni di diversificazione dell’approvvigionamento e dall’avvenuta pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni. Rispetto alla dimensione del Mercato interno dell’energia, si prevede di potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri, nonché sviluppare nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell’area mediterranea.
Il PNIEC prevede infine, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che presenta ipotesi per una quota di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle rinnovabili e delle altre forme di produzione di energia a basse emissioni.