Rapporto ENEA su Efficienza Energetica e Detrazioni Fiscali
In Italia ancora troppi edifici obsoleti. Gli edifici collocati nelle classi più performanti (A e B) sono principalmente quelli di nuova costruzione (70%).
In data 14 dicembre ENEA ha presentato la dodicesima edizione del Rapporto annuale sull’efficienza energetica e il quattordicesimo Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali.
Secondo le stime di ENEA, l’Italia ha realizzato nel 2022 risparmi energetici per oltre 2,51 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, che hanno portato a circa 3 miliardi di euro di risparmi sulle fatture energetiche ed hanno evitato l’emissione di 6,5 milioni di tonnellate di CO2. Il risparmio dell’Italia nel 2022 è stato di poco più di 2,5 Mtep/anno, un risultato del 93% che si avvicina agli obiettivi della nuova Direttiva sull’efficienza energetica e che fa registrare un miglioramento rispetto al 90% del 2021 e al 91% rispetto al periodo 2014-2020.
Il risultato è dovuto in gran parte (1,363 Mtep) alle detrazioni fiscali, seguite dalla mobilità sostenibile (0,423 Mtep), dai certificati bianchi (0,316 Mtep), dal conto termico (0,151 Mtep) e dal Piano transizione 4.0 (0,14 Mtep).
Il rapporto di ENEA tratta anche le classi energetiche degli edifici e indica come ad inserirsi nelle classi energetiche più performanti siano soprattutto gli edifici di nuova costruzione. Il rapporto mette infatti in luce la grande lentezza con cui procede l’opera di efficientamento del parco immobiliare, nella maggioranza dei casi costruito prima del 1990. Nel 2022 gli edifici che risultano essere collocati nelle classi più performanti (A e B) sono principalmente quelli di nuova costruzione (70%), mentre quelli ristrutturati registrano una crescita del 35% dopo il calo registrato tra il 2019 e il 2020.
Il dettaglio è offerto dal SIAPE – Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica, che contiene il database energetico nazionale nel quale confluiscono gli APE emessi da Regioni e Province Autonome. Un patrimonio di dati che a fine 2022 ammontava a oltre 4,5 milioni di APE. L’87,6% delle certificazioni confluite nel SIAPE riguarda il settore residenziale mentre il restante 12,4% è relativo al non residenziale.
Per quanto attiene la ripartizione degli edifici a seconda delle prestazioni energetiche, c’è un incremento di circa il 4,5% per quelli inseriti nelle classi energetiche migliori (comprese tra A4 e B), che salgono al 15,4% del totale. Cala invece l’incidenza delle classi energetiche peggiori (F e G), che però resta superiore alla metà complessiva (51,3%), mentre la rimanente percentuale di edifici collocati nelle classi intermedie (da C a E) è sostanzialmente stabile.