Recepimento direttiva UE prestazione energetica edifici
Il programma di azione del Governo
Il programma di azione del Governo in materia ambientale, per il triennio 2025-2027, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica prevede, l’attuazione di quattro linee strategiche:
• efficienza
• rinnovabili
• riduzione delle emissioni
• ricerca e innovazione
In ambito efficienza energetica, proseguirà l’istruttoria per il recepimento della direttiva (UE) 2023/1791 del 13 settembre 2023 sull’efficienza energetica (EED) e per il recepimento della direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). Prevista un’attività preparatoria per l’attuazione della riforma delle detrazioni fiscali, in vista di un unico meccanismo per la riqualificazione energetica degli edifici del settore residenziale civile. Prevista inoltre la riforma del “Fondo Nazionale Efficienza Energetica”, mediante l’adeguamento al Regolamento (UE) 2023/1315 (c.d. Regolamento GBER) e l’attivazione della sezione del Fondo riservata al rilascio di garanzie, anche per la realizzazione di interventi nel settore residenziale. Oltre alla conclusione del processo di semplificazione delle procedure di accesso ai “Certificati bianchi”, è attesa la definizione di nuove misure per la promozione dell’efficienza energetica degli edifici della P.A.
Rispetto alle rinnovabili, nel corso del 2024 sono stati avviati i lavori sullo schema di decreto per dare continuità all’incentivazione delle tecnologie più mature e con costi fissi bassi o suscettibili di riduzione, come eolico e solare (c.d. FERX). Con riferimento alla realizzazione delle infrastrutture energetiche indispensabili, non più rinviabile un intervento che contrasti l’opposizione alla realizzazione degli interventi a livello locale (NIMBY). Inoltre, la recente revisione della direttiva EU ETS, parte del pacchetto “Fit for 55”, ha ampliato il campo di applicazione che ora prevede l’inclusione graduale di nuovi settori, incluso il settore dell’edilizia.
L’Italia è chiamata ad attuare il Piano di azione per il radon (PNAR), di cui all’art. 10 del d.lg.s 31 luglio 2020, n. 101, ricezione della Direttiva 2013/59/Euratom, con l’obiettivo di mettere in atto gli interventi per prevenire e ridurre i rischi di lungo termine dovuti all’esposizione al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro, anche di nuova costruzione, per qualsiasi fonte di radon.