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Stato dell’arte sul PACCHETTO MARCHI.

Il 21 aprile 2015, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno trovato un accordo politico per sbloccare il Pacchetto marchi.

La Commissione europea aveva adottato il 27 marzo 2013, tre proposte di modifica della legislazione in materia di marchi d’impresa.

Si tratta della rifusione della direttiva sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa (direttiva 2008/95/CE) e la revisione del regolamento del 1994 sul marchio comunitario (codificato CE 207/2009).

Il pacchetto legislativo è stato inserito nel quadro delle iniziative previste dalla Commissione Barroso nella Comunicazione sul “Mercato unico per i diritti di proprietà intellettuale”, pubblicata nel maggio 2011 per rispondere all’esigenza di un adeguamento della normativa tenuto conto anche dell’evoluzione tecnologica, di una semplificazione e riduzione dei costi del sistema di registrazione, di una più efficiente cooperazione tra gli Uffici nazionali competenti e l’UAMI, nonché di un miglioramento dei livelli di protezione dei marchi contro la contraffazione. Tale protezione è rivolta anche ai prodotti in transito nel territorio dell’Unione Europea.

Il Parlamento europeo ha votato sulle proposte legislative in prima lettura il 25 febbraio 2014 e successivamente si è aperto il dibattito con il Consiglio.

Il 7 Maggio 2015, in occasione della riunione della Commissione parlamentare Giuridica (JURI), la relatrice del Dossier, C. Wikström (ALDE, Svezia) ha aggiornato il Parlamento sull’esito dei negoziati sul c.d. “pacchetto marchi”.

 Nel dettaglio, il nuovo testo, che verrà approvato dalla JURI il 16 giugno prossimo, riforma le competenze dell’UAMI di Alicante, competente sia per la registrazione dei marchi che per la registrazione del design. Inoltre, tale ufficio è stato rinominato Ufficio per i Diritti di Proprietà Intellettuale dell’Ue.

Tra le altre riforme, per un migliore uso delle risorse e una maggiore efficienza sono state rinnovate una serie di procedure amministrative riguardo alla cooperazione tra l’Ufficio di Alicante e gli uffici nazionali di proprietà intellettuale.

In particolare, per quanto attiene alla procedura di revoca e di annullamento quest’ultima può essere avviata in contemporanea con la procedura di opposizione alla concessione del marchio dinnanzi all’ufficio competente, con un periodo interinale di 7 anni.

Quanto all’uso delle risorse finanziarie e del notevole surplus dell’Agenzia che attualmente ha un avanzo di bilancio di oltre 500 milioni di euro, è stato deciso che: le tariffe per gli utenti del sistema del marchio comunitario verranno ridotte del 37%; il 15% del reddito verrà utilizzato per progetti di collaborazione con gli uffici nazionali per la condivisione di best practices e il 10% del reddito verrà utilizzato per controbilanciare i costi direttamente correlati al marchio europeo negli SM.

Infine, in caso di un eventuale deficit dell’agenzia, è stato costituito un fondo di riserva di oltre 200 milioni di euro.

 Per maggiori approfondimenti è possibile consultare la pagina della Commissione europea.